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Quando si decide di investire in un immobile è importante porre l’attenzione sulle risorse economiche a disposizione e sulla possibilità di usufruirne liberamente, sia come garanzia sia come base per poter sostenere i costi che ruotano intorno all’acquisto.

È bene ricordare che vi sono dei costi, più o meno fissi, che devono essere sempre tenuti in considerazione e si riferiscono alle note spese degli eventuali consulenti ed operatori di settore a cui è necessario appoggiarsi per ridurre al minimo i rischi di un cattivo affare. Di sicuro l’esperienza e lo sviluppo delle proprie conoscenze possono ridurre sensibilmente questa voce spese, ma l’investimento in beni immobili, anche se svolto in modo autonomo, è sempre un lavoro in cui intervengono diverse professionalità (geometri, architetti, avvocati, notai, agenti immobiliari, ditte specializzate, ecc).

Ogni acquisto ha una sua storia, quindi non è possibile indicare in anticipo e con precisione quali siano i costi, molto dipende anche dal valore dell’immobile scelto, dalle sue condizioni e dagli obbiettivi di investimento.

E’ innegabile però che vi siano delle fasi nella procedura di acquisto dove i requisiti di capitale sono indicati e devono essere posseduti dall’investitore, pena l’impossibilità di portare avanti le proprie trattative.

Un tipico esempio è dato dalla stipula di un contratto di mutuo. Secondo le disposizioni della Banca d’Italia per i mutui ordinari la banca non può concedere un capitale che supera l’80% del valore dell’immobile oggetto del finanziamento. Ciò significa che se si desidera acquistare un immobile del valore di 200 mila euro dovrebbe essere posseduto un capitale di almeno 40 mila euro. In realtà questo avviene solo in linea teorica perché non sempre è possibile trovare un istituto di credito disposto a finanziare fino all’80% dell’investimento, a meno che non si dispongano di solide garanzie. Nella pratica inoltre vi sono molti costi che incidono nel procedimento e bisogna considerare anche il mantenimento del proprio tenore di vita e le spese impreviste. Generalmente, per evitare rischi, viene suggerito di possedere almeno il 40% del prezzo di vendita dell’immobile (80 mila euro in questo caso) e accedere ad un finanziamento per il restante capitale. Si tratta comunque di valori prudenziali che devono essere valutati sulla base del proprio reddito e delle proprie risorse economiche.

Nel caso in cui si investa in aste immobiliari vi sono altri requisiti di capitale da rispettare, infatti nella presentazione della propria offerta è necessario fornire un deposito cauzionale del 10%. Questa percentuale si riferisce all’offerta e non al valore di base dell’asta, ciò significa che nel caso il prezzo dell’immobile sia 100 mila euro, l’offerta per essere valida deve essere superiore (es. 110 mila euro) e ne deriva che il deposito cauzionale dovrà essere di 11 mila euro.

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