Secondo lo studio “Pulizia, igiene e sicurezza: il nuovo mercato dei Servizi in Italia” condotto dal centro ricerche Cresme in Italia ci sono oltre 2 miliardi di metri quadrati di superfici da sanificare e per farlo occorrerebbero almeno 2,5 miliardi considerando un costo per metro quadro compreso tra 1,20 e 1,50 euro. Per la pulizia di uffici occorrerebbero, al netto di IVA, 148 milioni di euro per superfici di circa 135 milioni di metri quadri; per la pulizia di ospedali 35,8 milioni di euro (superficie di circa 33 milioni di metri quadri); per edifici scolastici 101, 3 milioni di euro (superficie 93 milioni di metri quadri); per alberghi 73 milioni di euro ( estensione di 67 milioni di metri quadri). Arriva così a 403 milioni di euro la stima per sanificare le superfici commerciali e oltre un miliardo di euro per l’Industria.
Ma perché investire nella pulizia di uffici e ambienti di lavoro?
La risposta è semplice: per non sottrarre tempo prezioso al lavoro. Per mantenere pulito un ufficio, soprattutto se di grandi dimensioni è necessario dedicare sistematicamente diverse ore alla settimana per le pulizie ordinarie e, periodicamente impegnarsi in prima persona o impegnare alcuni collaboratori nelle pulizie straordinarie. Una persona all’interno dell’ufficio deve occuparsi dell’acquisto di prodotti e detergenti che garantiscano prestazioni accettabili e seguire la pianificazione delle pulizie per garantire una rotazione dei turni che non sottragga troppo tempo all’attività principale di tutti i colleghi coinvolti. Talvolta sarà necessario chiedere ai collaboratori di fermarsi oltre l’orario di lavoro per occuparsi delle pulizie più impegnative. Un’organizzazione di questo tipo risulterà nel tempo faticosa e dispendiosa: in ufficio i carichi di lavoro non sono sempre prevedibili, alcune scadenze, soprattutto se inattese, richiedono un’intensificazione delle attività e un maggior impiego di tempo.Le pulizie finiranno per essere rimandate e, nel caso di picchi di lavoro inaspettati, saranno le prime attività ad essere sospese. Il risultato sarà un ambiente di lavoro poco accogliente per gli stessi dipendenti e un pessimo biglietto da visita per clienti e utenti. Dal punto di vista strettamente economico il risparmio è dunque solamente apparente. Basti pensare ai costi e alla resa dei prodotti utilizzati. Spesso vengono acquistati prodotti commerciali, magari gli stessi utilizzati per le pulizie in casa. Prodotti non idonei in ambienti condivisi molto frequentati dove, oltre alla pulizia è necessario garantire un alto livello di igiene e salubrità degli spazi e delle superfici. Un altro aspetto da non sottovalutare riguarda il rischio di infortuni causati per esempio dall’utilizzo di scale, attrezzature, abbigliamento e dotazioni non adeguate.
Come scegliere un’impresa di pulizie per il proprio ufficio?
L’impresa che avrà accesso nei locali dell’azienda deve poter garantire orari di lavoro flessibili, modulati sulle necessità del cliente. Deve avere in forza personale regolarmente assunto, impiegare macchinari ad alta efficienza e utilizzare esclusivamente prodotti detergenti professionali. Tutto questo deve mettere in guardia da preventivi troppo bassi. Un requisito base che fa la differenza, è la capacità da parte dell’azienda di presentare una serie di documentazioni riguardanti tre aspetti fondamentali:
- dipendenti in forza: Unilav, Attestazione di assunzione e Durc per non avere brutte sorprese in caso di infortuni al personale all’interno dei locali aziendali; qualità aziendale:certificazione ISO 9001:2008 per l’erogazione di servizi di pulizia, interventi di derattizzazione, disinfestazione, disinfezione e sanificazioni di edifici civili ed industriali;
- impatto ambientale: certificazione ISO 14001:2004 sui “sistemi di gestione ambientale”
Una settimana di prova può essere sufficiente per valutare i servizi erogati e iniziare a toccare con mano i risvolti positivi sull’organizzazione del lavoro all’interno dell’ufficio!