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Carlo De Benedetti, torinese classe 1934, è uno dei manager più famosi del nostro paese. Attualmente alla guida del gruppo Editoriale L’Espresso, la storia di De Benedetti nel mondo dirigenziale inizia proprio dal settore immobiliare.

Carlo, infatti, ha ricoperto, nel corso degli anni ’70, la guida di Gilardini, società quotata in borsa che si era occupata, fino a quel momento, di affari immobiliari. Acquisita nel 1972 insieme al fratello Franco (il cui cognome è Debenedetti scritto tutto attaccato per un errore all’anagrafe), la Gilardini cresce anche grazie alla guida dei due fratelli, il presidente Carlo e il vice presidente Franco, quest’ultimo con compiti legati all’aspetto tecnico e produttivo di un’azienda che stava diventando una piccola conglomerata.

Nel corso del tempo la Gilardini viene trasformata in un’azienda che si occuperà di produzioni nell’industria metalmeccanica.

La storia di Gilardini termina nel 1976, quando viene venduta alla Fiat, nota azienda automobilistica italiana. Questa acquisizione spalanca le porte della Fiat per i due fratelli. Carlo diventa amministratore delegato dell’azienda (lo rimarrà per soli 4 mesi a causa, si dice, di insanabili divergenze con la famiglia Agnelli, anche se alcuni affermano che gli stessi Agnelli avevano scoperto un tentativo di scalata da parte di De Benedetti, appoggiato da finanziatori svizzeri), mentre Franco è Direttore del Settore Componenti, uno dei 13 della Fiat.

Da quel momento in poi Carlo De Benedetti ha guidato varie aziende, come ad esempio Olivetti, ha ricoperto il ruolo vice presidente nel Banco Ambrosiano e oggi è presidente, come detto in apertura, del gruppo editoriale L’Espresso, una carriera di tutto rispetto.

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