You are here
Home > Gli immobili: un investimento sicuro? > Consolidamento Debiti

Un ancora di salvezza per chi è in difficoltà

Ottenere un finanziamento richiede un iter burocratico piuttosto lungo e complesso, che si snoda fra documenti, dichiarazioni e soprattutto verifiche.

L’ente erogatore, infatti, prima di concedere il prestito controlla la solvenza  del richiedente, rivolgendosi in genere alla Centrale dei Rischi della Banca d’Italia al fine di acquisire informazioni utili sul trascorso nel mondo creditizio del potenziale debitore.

Qui, sono segnalati i nominativi di coloro che hanno affidamenti bancari oltre una certa soglia o che sono stati dichiarati insolventi, in quanto incapaci di fronteggiare la loro esposizione debitoria.

L’iscrizione in questa lista determina importanti conseguenze.
Quasi certamente gli istituti di credito non concedono più alcun tipo di finanziamento a coloro che il sistema creditizio ritiene poco affidabili.

In queste delicate circostanze, il prestito per consolidamento dei debiti rappresenta un’ancora di salvezza, sia per chi sta per essere segnalato alla Centrale dei Rischi, sia per chi lo è già.

Partendo dal presupposto che il sistema creditizio tende a privilegiare – nell’interesse di tutti – la solvenza dei prestiti accesi, il consolidamento dei debiti rappresenta lo strumento più idoneo a garantire tale finalità.

La peculiarità di questo prodotto finanziario consiste nell’accorpare in un’unica rata tutti i prestiti accesi dal debitore. La nuova rata è economicamente più sostenibile e più facile da rimborsare da parte del debitore.
Pertanto, chi si trovasse in difficoltà nel pagamento delle rate e rischiasse di dimostrarsi insolvente (i cosidetti protestati) può richiedere un prestito per consolidamento debiti che, adeguandosi alle sue condizioni economiche ed avendo una rata più leggera, sarebbe più facile da onorare (una pratica che si estende ormai anche ai finanziamenti per pensionati).

Parimenti, anche chi è segnalato alla Centrale dei Rischi può richiedere e ottenere questa tipologia di finanziamento per estinguere tutti i debiti accesi e ottenere, in un arco di tempo compreso fra i 12 e i 36 mesi in funzione della personale situazione, la regolarizzazione della propria posizione debitoria alla Centrale dei Rischi.

Tuttavia, i c.d. cattivi pagatori sono soggetti a condizioni più stringenti per l’accensione del prestito.
Infatti, in genere vengono loro richieste garanzie maggiori per la concessione del prestito o da parte di terzi garanti, oppure di garanzie di tipo reale, quali pegno o ipoteca.

Di certo, tale soluzione appare decisamente favorevole per aiutare coloro che non versano in condizioni  ottimali per solvere i propri debiti, ma anche per coloro che – segnalati alla Centrale dei Rischi – si vedrebbero irrimediabilmente esclusi e interdetti all’accensione di alcun tipo di prestito e di riscatto della propria posizione e reputazione debitoria.

Top